Il Progetto

Una Cartografia Interattiva dei Luoghi in cui si condensa la Storia della Resistenza Valdostana

Lieux Mémoire Résistance: i Luoghi della Resistenza e dell’Antifascismo in Valle d’Aosta è una cartografia interattiva dei luoghi in cui si condensa la storia della Resistenza Valdostana. Sono luoghi di battaglie, di fucilazioni, di deportazione, di rifugio, di detenzione e poi ancora monumenti e luoghi in cui la comunità tutta intera ha lasciato un segno tangibile di rispetto e memoria nei confronti di coloro che hanno animato la lunga fase del riscatto dal fascismo e dalla dittatura pagando talvolta con la propria vita.

Tuttavia non si tratta solo di luoghi e di eventi ma si tratta nel suo insieme di una complessa eredità civile, politica, umana e intellettuale su cui si fonda la nostra democrazia e la nascita della Regione Autonoma Valle d’Aosta con la Legge costituzionale del 1948. Si tratta inoltre di lieux de mémoire che la nostra comunità investe di una dimensione simbolica. Come scrisse lo storico Pierre Nora, dei luoghi di memoria Proust fu l’inventore e l’autore del «plus grand des romans de la mémoire» ma è la nostra società contemporanea che ha trasformato i luoghi delle memoria in Patrimonio.

Una rivoluzione semantica non priva di insidie che porta con sé il pericolo di una deriva che trasforma il ricordo in quella che Paul Ricoeur ha chiamato «la trappola del dovere della memoria». Questo progetto è consapevole della sfida che porta con sé e della necessità che sia anche l’osservatore ad avere uno sguardo obliquo e che i luoghi ma anche i nostri pensieri devono essere ormai “decontaminati” da una retorica celebrativa che li priva di senso e della loro più profonda natura che si disvela a noi il più delle volte col silenzio e la riflessione interiore.

Questo progetto non guarda al passato ma al presente e al futuro perché come scrisse Emanuele Artom

“Il fascismo non è una tegola cadutaci per caso sulla testa; è un effetto della apoliticità e quindi dell’immoralità del popolo italiano. Se non ci facciamo una coscienza politica, non sapremo mai governarci, e un popolo che non sa governarsi cade necessariamente sotto il dominio straniero o sotto la dittatura di uno dei suoi.”